Plastica – Come può diventare più sostenibile?

Ultima modifica : 31 March 2020
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    La plastica è un materiale utile che, da un lato ci pone davanti a delle sfide, ma dall'altro ci offre anche delle opportunità. Lo smaltimento della plastica tradizionale può essere difficoltoso ma migliori modalità di riciclo e nuovi tipi di plastica biodegradabili offrono delle opportunità per ridurre gli ostacoli.

    La plastica si trova ovunque, in ogni forma, con ogni genere di caratteristiche e scopi. Anche se spesso viene utilizzato il termine universale 'plastica', ci sono molti tipi di plastica differenti. Questi possono derivare da materiali di base diversi come, ad esempio, il petrolio greggio, la benzina, la canna da zucchero, l'amido o addirittura i minerali.

    Ci sono due principali tipologie di materie plastiche:

    • Le termoplastiche: si sciolgono quando riscaldate e si induriscono quando raffreddate. Questo processo può essere ripetuto, cosicché la plastica può essere rimodellata.
    • I termoindurenti:  anche questi si sciolgono se riscaldati, ma la loro struttura cambia durante il processo. Dopo che il materiale si raffredda e si solidifica, non può venir nuovamente rimodellato.

    Date le loro diverse proprietà, le diverse tipologie di plastica possono essere utilizzate in molti modi. Uno dei principali è per gli imballaggi, poiché la plastica ha buone proprietà isolanti per proteggere il contenuto dall'aria e dall'umidità, è leggera e può essere flessibile e trasparente. Nel 2018, il 39,9% della plastica in Europa era impiegata nell'imballaggio.1
    Tuttavia, smaltire i rifiuti in plastica può essere una vera e propria sfida.

    Utilizzo della plastica per settore in Europa

    Fig.1: La plastica può avere tantissimi utilizzi diversi, ma il settore dove viene maggiormente utilizzata è quello degli imballaggi1

    L'impatto della plastica - Quali sono gli svantaggi per l'ambiente degli imballaggi in plastica?

    Molti imballaggi di plastica vengono gettati dopo un singolo utilizzo e per questo sono chiamate plastiche monouso. Mentre alcune si possono riciclare, molte invece no. Tutto ciò non genera solamente una domanda sempre crescente di materie prime ed energia, ma è anche un peso per l'ambiente, dove grandi quantità di plastica vengono disperse. A livello globale, tra i 5 e i 14 milioni di tonnellate di plastica, il che rappresenta dall'1,5% al 4% della produzione di plastica globale, finiscono negli oceani ogni anno, dove possono poi restare per centinaia di anni.2

    Uno smaltimento corretto della plastica è quindi di cruciale importanza. Tuttavia, le regole per uno smaltimento realizzato al meglio possono sembrare complicate, soprattutto poiché cambiano non solo da nazione a nazione, ma anche da città a città. Tuttavia, considerato che la sostenibilità è diventata un tema molto popolare, vi è una certa pressione per vincere la sfida del riciclo.

    Come viene riciclato un imballaggio in plastica?

    Il primo passo inizia tra le mura domestiche, quando dividiamo i nostri rifiuti in riciclabile, carta, organico e altro, a seconda delle regole locali. Questa prima suddivisione permette ai macchinari degli impianti di trattamento rifiuti di gestire le quantità di materiali diversi.

    Una volta consegnati all'impianto di riciclaggio, i rifiuti generici in plastica sono ancora costituiti da diversi tipi di plastica con diverse caratteristiche e non si possono mescolare per forza. Lo smistamento delle materie plastiche può essere effettuato in più fasi:

    1. Un magnete separa il metallo dalla plastica (spesso smaltiti assieme nel riciclaggio domestico)
    2. Diversi setacci o tamburi rotanti smistano i pezzi di plastica per dimensione
    3. I classificatori ad aria o vasche di decantazione smistano la plastica per spessore e peso
    4. Gli scanner a infrarossi smistano il materiale per tipo di plastica
    5. Un controllo manuale da parte dei lavoratori garantisce che i pezzi di plastica vengano smistati correttamente

    Una volta identificate le materie plastiche che possono essere riciclate, vengono inviate ad un impianto di riciclaggio, dove la plastica viene sottoposta ad ancora una serie di passaggi:

    1. La plastica viene sminuzzata in piccole scaglie approssimativamente della stessa grandezza   
    2. Le scaglie vengono ripulite dai residui come resti di cibo o carta
    3. Dei macchinari con sensori di luce smistano il materiale per colore
    4. Le scaglie di plastica smistate vengono sciolte e compattate in pallet del rispettivo colore e tipo di plastica
    5. Questi pallet in plastica possono essere usati per realizzare nuovi prodotti

    Vi sono tuttavia diversi tipi di riciclo. Il metodo sopra descritto è chiamato riciclo primario; il materiale viene riciclato meccanicamente in un prodotto con simili proprietà. Tuttavia il materiale potrebbe anche essere trasformato in un prodotto con proprietà diverse (riciclo secondario, chiamato anche ‘downcycling’) o smantellato in componenti chimici (riciclo terziario). La quarta opzione è l'incenerimento per il recupero energetico (riciclo quaternario).3

    Limiti al riciclo - Tutti i tipi di plastica possono essere riciclati?

    In un'economia circolare, di norma si attua il riciclo primario, in modo che il materiale di un prodotto possa essere utilizzato per produrre nuovamente lo stesso prodotto o uno simile. Tuttavia la realtà è ancora lontana da questo scenario ideale - nell'UE solamente il 42% dei rifiuti di plastica viene riciclato, mentre i restanti vengono inceneriti per il recupero energetico o inviati in discarica.4 Ci sono diversi motivi per cui la plastica non viene, o non può essere, riciclata:5,6

    1. Durante la produzione sono stati mescolati tra loro diversi tipi di plastica e non possono essere separati né riciclati come miscela
    2. I termoindurenti non possono (ancora) subire riciclo primario
    3. Alla plastica sono stati aggiunti additivi chimici, il che rende il riciclo più complicato
    4. Lavorare la plastica fino al grado di purezza desiderato è troppo costoso
    5. Non è presente alcun impianto di riciclaggio nelle vicinanze
    6. La plastica viene inviata a Paesi extra UE con leggi sul trattamento dei rifiuti meno severe

    Inoltre la plastica non può essere riciclata all'infinito, quindi del materiale vergine deve essere aggiunto in ogni ciclo di riciclo, affinché la risultante plastica rimanga all'altezza degli standard di qualità. A causa della perdita di qualità, pezzi di plastica riciclata vengono rimossi dal processo dopo alcuni cicli di riciclo.
    Un altro problema che s'incontra nel riciclo di materiali differenti sono i costi di trasporto, sia monetari che ambientali; vi è inoltre un numero limitato di impianti per il riciclo, i quali sono tra l'altro tutti molto specializzati.

    Per di più la riciclabilità non è sempre una priorità per i produttori di imballaggii, poiché la flessibilità, la stabilità e l'igiene potrebbero essere le proprietà preferite. Questi obiettivi vengono raggiunti mischiando materiali, strati o additivi che non possono ancora venir riciclati.

    Alternative agli imballaggi in plastica per alimenti - Soluzioni per imballaggi per alimenti sostenibili

    In alcuni casi la carta, il vetro e il metallo possono essere usati come valide alternative alla plastica. Tutti questi materiali possono essere riciclati con un certo grado di successo, ma presentano anche delle limitazioni. Le bottiglie di vetro, ad esempio, svolgono con successo il ruolo di barriera, possono essere riciclate in modo efficace ma sono anche pesanti, richiedendo quindi più carburante per il trasporto.

    Pertanto, in alcune aree la plastica monouso è difficile da evitare, in particolare per l'igiene alimentare e per gli imballaggi del settore medico. Al fine di ridurre al minimo l'impatto ambientale delle plastiche monouso necessarie, come possibili soluzioni vengono studiate le materie plastiche biodegradabili e compostabili. Queste possono offrire la comodità delle materie plastiche monouso, evitando, allo stesso tempo, le emissioni derivanti dall'incenerimento.

    Come funziona la plastica biodegradabile?

    Le materie plastiche sono dette biodegradabili, se microrganismi naturali le possono scomporre in modo sicuro e rapido in componenti innocui. Tuttavia, non esiste un lasso di tempo ufficiale in merito alla rapidità di scomposizione delle materie plastiche biodegradabili dopo lo smaltimento.

    Tuttavia, per essere definiti compostabili, i materiali devono avere valore per i microrganismi che li scompongono. Mentre tutti i materiali compostabili sono biodegradabili, non tutti i materiali biodegradabili sono compostabili. L' "humus", il materiale organico creato dai microbi nel suolo durante il processo di compostaggio, è pieno di sostanze nutritive benefiche per le piante. I materiali etichettati come compostabili devono anche avere bassi livelli di metalli pesanti e di altri materiali che potrebbero avere effetti negativi sulla composizione del compost.7

    Entrambi i processi possono avvenire in modo naturale o in condizioni migliorate industrialmente. Specialmente le materie plastiche biodegradabili richiedono spesso una lavorazione industriale, in un compost di cortile impiegherebbero molto tempo a deteriorarsi.

    Di che cosa sono fatte le materie plastiche sostenibili? L'esempio del progetto YPACK

    I vassoi compostabili prodotti per il progetto YPACK

    Fig. 2: I vassoi prodotti per il progetto YPACK

    Il progetto YPACK, finanziato dall’UE, sta creando confezioni compostabili che possono essere utilizzate per conservare cibi molto richiesti come la carne o la frutta.

    Le confezioni create da YPACK consistono in un vassoio e in una pellicola. Entrambi sono prodotti utilizzando cellulosa e Poli (3-idrossibutirrato-co-3-idrossivalerato), più comunemente conosciuto come PHBV, un polimero prodotto in natura da batteri. Siccome il PHBV - che agisce come immagazzinamento di energia o "grasso"- è prodotto da batteri, può anche essere scomposto da microorganismi. Il PHBV utilizzato per le confezioni YPACK è prodotto dal siero di latte, un prodotto dell'industria casearia.

    Entrambe le parti delle confezioni saranno compostabili, ma mentre la pellicola si decompone entro 30 giorni, il vassoio, che contiene ulteriore cellulosa fatta di gusci di mandorle utilizzata come riempitivo, richiederà più tempo. Le proprietà esatte sono ancora in fase di test, ma è già stato stabilito che l'imballaggio non richiederà una lavorazione industriale. Al momento il progetto YPACK è in fase di miglioramento industriale.8

    Poiché l'industria degli imballaggi sta affrontando numerose sfide, come la necessità di ridurre i rifiuti in plastica e riciclare la plastica in modo più efficiente, sono necessarie soluzioni innovative come YPACK per offrire alternative più sostenibili alla plastica tradizionale.

    Tuttavia, queste soluzioni d'imballaggio innovative non implicano che l'intera industria della plastica tradizionale sia improvvisamente obsoleta e debba essere eliminata. Come afferma il coordinatore di YPACK, Jose María Lagarón Cabello: "Non c'è bisogno che l'intero settore collassi; può essere trasformato.”

    Riferimenti

    1. PlasticEurope (2019). Plastics - the Facts 2019: An analysis of European plastics production, demand and waste data
    2. Jambeck et al (2015). Plastic waste inputs from land into the ocean. Science
    3. Jefferson Hopewell, Robert Dvorak and Edward Kosior (2009). Plastics recycling: challenges and opportunities. Royal Society
    4. Eurostat statistics (2017). Accessed 12.02.2020
    5. European Commission (2018). A European strategy for plastics in a circular economy.
    6. Dixon (2011). Packaging materials: 9. Multilayer packaging for food and beverages. International Life Sciences Institute (ILSI)
    7. British Plastics Federation. Packaging waste directive and standards for compostability (EN 13432). Accessed 12.02.2020